lunedì 20 febbraio 2017

La lettera d'amore (recensione)



La lettera d'amoreUna lettera trovata per caso, firmata con uno pseudonimo, scritta a macchina. Una lettera d'amore, spuntata come un "fungo velenoso in mezzo al giardino della sua posta". Una lettera accattivante, misteriosa, incredibile. Una lettera senza un mittente e senza destinatario, tanto da potersi considerare universale. Helen dà la caccia all'autore di quella lettera, che sarà il principale motivo di amabili fraintendimenti e di assurde coincidenze.
Nel suo romanzo, intitolato per l'appunto La lettera d'amore (edito da Adelphi), Cathleen Schine riversa una serie di comici equivoci e di brucianti amori repentini. La civetteria della protagonista sarà esasperata con la presenza di Johnny, una sorta di adone che riesce a colpire il cuore della sua datrice di lavoro.
Il romanzo è ambientato in una cittadina statunitense sul mare, in piena estate, e la maggior parte dei fatti si svolge nella libreria dell'affascinante Helen. La misteriosa lettera incombe sulle loro teste, e surrettiziamente intrica i loro desideri e le loro passioni, attraendoli senza tregua: nonostante la giovane età del ragazzo, la donna intraprende un rapporto di inaudita malinconia e di incontenibile gioia, rispettivamente a causa della consapevolezza che non può esserci un futuro in comune e che il presente è perfetto e incantevole. Il momento, dunque, è unico e assai probabilmente anche irripetibile: non un solo istante va sprecato.
Alla fine il lettore scoprirà chi era l'insospettabile autore della fatidica lettera che indirettamente ha fatto innamorare il ragazzo e la donna, e, tra malinconici rimpianti e favolosi ricordi, apprezzerà perfino un ineluttabile distacco che brucia nelle ultime pagine.
(recensione apparsa su Primo tra il 2000 e il 2002)